Giustamente Paola viene ricordata per essere tra le promotrici del nostro ordine professionale ed essere stata presidente della prima e della seconda consigliatura.
Ma io, come il figlio Gianluigi, voglio ricordare anche il lavoro di Paola sul campo. Giovanissima è stata impegnata nel promuovere e controllare il baliatico nelle campagne del frusinate. Impegno a favore dei bambini abbandonati che ha proseguito lavorando nel brefotrofio provinciale di Roma, di cui ha stimolato la trasformazione da grande istituto con regole rigide in piccole comuntà partecipate.
La sua forte dimensione etica e i noti elementi caratteriali hanno spesso determinato conflitti con le gerarchie amministrative di cui ha pagato le conseguenze.
Successivamente, ha lavorato in uno dei primi centri di igiene mentale romani ed ha gestito una delle prime abitazioni per persone dimesse dall’ospedale psichiatrico, note come “le signore di via Baccina”.
Credo che ricostruire la biografia professionale di Paola debba essere un impegno di riconoscenza nei suoi confronti e sia occasione di ripercorrere la stagione delle riforme a cui la nostra generazione ha contribuito con diverse modalità e impegno.